da “I viaggi di Sullivan” Chicago Magazine - settembre 2000

Bassa Definizione

Sicuramente vi piacerebbe vedere un ragazzo che suona il Bordellofono. Be’! Di certo piace a me! Forse perche’ mi lascio incantare facilmente da versioni di “Puttin’ On the Ritz”dove spari di armi da fuoco e gracidii di rane fanno parte dell’orchestra. Questo fa di Mark Di Giuseppe (36 anni), il mio musicista preferito, inventore e proprietario dell’unico esistente Bordellofono al mondo. Sotto il nome d’arte di “the Straniero” , si esibiva nelle strade di Napoli suonando per denaro e collaborando con una compagnia teatrale che inscenava “la Tempesta” di Shakespeare.

L’Italia ha una lunga tradizione di musicisti di strada ed e’ proprio in Italia dove lo Straniero e’ atterrato dopo essere cresciuto nelle periferie di Chicago, aver frequentato The Art Institue of Chicago suonando alcuni anni con gruppi come the Gerards e scappando dalla polizia che, sicuramente serve e protegge i cittadini ma non tollera troppo i musicisti di strada.

“Sono andato in Europa con un banjo di $10 e suonando per strada ho capito che guadagnavo abbastanza per poter vivere. Cosi’, ci sono rimasto 10 anni.”mi racconta. Ora e’ tornato a casa con il suo Bordellofono, creato anche in omaggio alla tradizione italiana degli uomini orchestra. Non e’ solo una batteria legata sulle spalle ed una fisarmonica. Non e’ solo “una coppia di strumenti messi assieme” racconta “ E’ l’insieme di ben 30 strumenti” E’ troppo modesto. Il Bordellofono e’ un incrocio fra un classico strumento-orchestra e microchip, unito ad una combinazione di tuba e trombone, con differenti generi di percussioni e piatti ed un sintetizzatore, da lui stesso costruito, che controlla con il palmo della mano destra mentre suona una chitarra elettrica ,anche questa, da lui costruita. Diventa chiaro la scelta del nome dello strumento: bordello, in italiano, non significa solo una casa di tolleranza ma e’ anche sinonimo di caos.

Quando suona, lo strumento sembra il risultato di una collaborazione tra Lyon & Healy e Harley Davidson. Non mancano nemmeno effetti scenografici con luci lampeggianti. Di Giuseppe dice che tutto questo insieme riesce a creare piu’ di 300 suoni diversi, contando anche quelli generati dal sintetizzatore che ha creato ispirandosi al musicista Spike Jones, che variano tra sirene di polizia, echi, folli risate, versi di animali ed anche il suono di un clacson di autovetture degli anni 20 che ha campionato registrandolo da sigle di cartoni animati televisivi e giocattoli elettronici per bambini.

Sembra inverosimile? Ma fidatemi di me! La prima volta l’ho visto esibirsi ad un festival di strada sulla 24th e Oakley. Stava suonando “ I Put a Spell On You” ed una lunga coda di gente lo seguiva lungo la strada come fosse un pifferaio magico con la sua folle orchestra di strumenti legata sulle spalle.

L’ho rivisto alla Hot House, un club-jazz con spazi dedicate a mostre d’arte che si trova tra Wabash e Balbo, dove si esibisce ogni ultimo mercoledi’ del mese in uno show altrettanto bizzarro di nome “Backyard Variety Show”. Vi suggerisco di andarlo a vedere, tenendo presente che si tratti di uno spettacolo molto fuori norma! In ogni modo alla Hot House, vengono serviti dei generosi Martini.

Lo Straniero apre lo show suonando lo Stranierofono, uno strumento piu’ raffinato, sempre di produzione Di Giuseppe, che consiste in un clarinetto basso fatto con tubi di P.V.C e colla Attack e chiude lo show con il sopracitato Bordellofono eseguendo un repertorio che varia da “Puttin’On the Ritz” ad una versione inedita di “C’est Si Bon”per finire con il mio brano preferito“Get It on”dei T. Rex.

Se vi interessa conoscere l’intera storia, con suoni e fotografie, di come un autodidatta contrabbasista della periferia nord di Chicago, che suonava musica heavy-metal, country-rock e klezmer, abbia trovato la felicita’ sulle strade di Napoli, potete andare a visitare il suo sito a questo indirizzo: www.thestraniero.com .
 
Sara’ ben lieto di vendervi un C.D che lui stesso ha inciso….naturalmente!
 
Terry Sullivan